Piano di Gestione Z.P.S.

 

ittttLe Zone di Protezione Speciale o ZPS insieme ai SIC costituiscono la Rete Natura 2000 concepita ai fini della tutela della biodiversità europea attraverso la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali d’interesse comunitario. Le ZPS sono previste e regolamentate dalla direttiva comunitaria 79/409 "Uccelli", l'obiettivo della direttiva è la "conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico", che viene raggiunta non soltanto attraverso la tutela delle popolazioni ma anche proteggendo i loro habitat naturali, con la designazione delle Zone di protezione speciale.

La ZPS IT3220036 “Altopiano dei Sette Comuni” interessa il settore Nord dell’Altopiano dei Sette Comuni che è compreso tra i 1300 m e i 3336 m. 

In questa zona stati riscontrati 23 tipi di habitat e sono:

  • 4070, Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum (Mugo-Rhododendron hirsuti). Cenosi dominate da Pinus mugo, a densità elevata e strutture intricate e contorte. Il sottobosco non è molto presente, si trova solo nelle zone meno dense e presenta principalmente arbusti di erica e da poche specie erbacee. Questo habitat si trova a una quota che varia dai 1600 ai 200 m. Lo stato di conservazione è ottimo e la diffusione è elevatissima su superfici di enormi estensione.
  • 6430, Brodure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile. Comunità di alte erbe a foglie grandi igrofile e nitrofile che si sviluppano al margine ei corsi d’acqua e di boschi igro-mesofili. L’habitat raggruppa comunità anche con struttura diversa, da completamente erbacea e monostratificata ad arbustiva e arborea con più starti di vegetazione. 
  • 9130, Faggeti dell’Asperulo-Fagetum. Foreste mesofile montane o altimontane dominate da Fagus sylvatica. È un habitat ad ampia diffusione tra i 1340 m e i 1600 m. Contiene formazioni fortemente alterate e contaminate dalla presenza del peccio al punto che per ampie zone il faggio risulta assente o raro.
  • 9410, Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccino-Piceetea). È un habitat composto principalmente da abete rosso, puro o misto con altre conifere. È uno degli habitat più diffuso nella ZPS e lo stato di conservazione è buono. Sono formazioni dotate di grande stabilità soprattutto alle quote più alte dell’orizzonte montano superiore e in quello subalpino.
  • 9420, Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra. Foreste subalipine o altimontane con prevalenza di larice. È un habitat molto diffuso all’interno della ZPS con fase di diffusione molto lenta.
  • 91K0, Foreste illiriche di Fagus sylvatica (Aremonio-Fagion). Faggete a distribuzione illirica e sud-est alpina su substrati calcarei generalmente evoluti, non mancano esempi di faggete che si sviluppano su suoli calcarei primitivi. È un habitat a diffusione contenuta e confinata in stazioni con caratteristiche montane. 
  • 6150, Formazioni erbose boreo-alpine silicee. Comunità monostratificate, caratterizzate da emicriptofite cespitose, costituiscono praterie alpine, primarie e secondarie.
  • 6170, Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine. Cenosi erbacee a emicrpitofite e camefite con cotico continuo o dotato di buona continuità su pendenze deboli o subpianeggianti, con cotico intermittente e discontinuo su pendici acclivi in particolari alte quote. Questo habitat ha una diffusione elevata su superfici pascolive a carico equilibrato o scarsamente o per  nulla pascolate.
  • 8120, Ghiaioni calcarei e scisto calcarei montani e alpini (Thalaspietea rotundifolii). Cenosi dei substrati detritici carbonatici o comunque non carenti di calcio. La copertura vegetale in questo habitat è sempre scarsa e discontinua. La diffusione è limitata e lo stato di conservazione è buono.
  • 8160, Ghiaioni dell’Europa centrale calcarei di collina e di montagna. In questo tipo si comprendono le comunità vegetali pioniere, dei substrati calcarei e marnosi, che popolano le falde detritiche e gli scoscendimenti pietrosi della fascia collinare e montana.
  • 3150, Laghi eutrofici naturali con vegetazione di Magnoptamion o Hydrocharition. Habitat con vegetazione macrofitica che comprende comunità esclusive o dominate da idrofite radicanti e sommerse dal genere Potamogeton. Le acque sono ferme ed hanno una modesta profondità. È un habitat localizzato e di superficie ridotta, confinato nelle aree umide delle pozze di alpeggio.
  • L’ambiente di torbiera: Cod. 7110 Torbiere alte attive, Cod. 7140 Torbiere di transizione e instabili, Cod. 7230 Torbiere basse alcaline, Cod. 91D0 Torbiere boscose.
  • 4060, Lande alpine e boreali. L’habitat è composto da bassi arbusti, nani o prostrati. Dominato principalmente da ericacee e ginepro nano. Lo stato di conservazione di questo habitat è buono grazie alla ricchezza di specie tipiche.
  • 8240, Pavimenti calcarei. Habitat che può interessare aree carsiche, più frequentemente di alta quota, con lastroni calcarei, variamente fessurati e ricoperti da vegetazione pioniera. Sono generalmente superfici calcaree suborizzontali con vegetazione rada, spesso con muschi e licheni, che si estendono dalle creste dei massicci e delle piattaforme calcaree esposte ad avanzati processi di carnificazione.
  • 6410, Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argilloso-limosi. Prati magri caratterizzati dalla prevalenza di Molina caerula, su suoli torbosi, a umidità costante. Questo habitat è composto da comunità vegetali che sono dotate di buona stabilità e sono durevoli se non vengono disturbate a livello di gestione.
  • 8210, Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica. Comunità casmofitiche delle rocce carbonatiche. Sono comunità di piante erbacee da cespitose a pulvinate insediate nelle fessure e nelle piccole cenge. Questi habitat hanno uno stato di conservazione buono e sono limitatamente diffusi data la loro scarsa probabilità evolutiva.
  • 8230, Rocce silicee con vegetazione pioniera del Sedo-Scleranthion o del Sedo albi-Veronicion-dilleni. L’habitat è caratterizzato da comunità vegetali che popolano superfici rocciose silicatiche (raramente verticali), spesso in erosione e soggette a fenomeni di aridità. Oltre a poche piante vascolari specializzate,sono spesso presenti muschi e licheni.
  • 3140, Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp. L’habitat include piccole raccolte d’acqua a carattere permanente o temporaneo, nelle quali le Caroficee costituiscono popolazioni esclusive, più raramente mescolate con fanerogame. È un habitat localizzato e di superficie ridotta, confinato nelle aree umide delle pozze di alpeggio.
  • 3260, Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion. L’habitat presenta una vegetazione erbacea perenne a sviluppo prevalentemente subacqueo con apparati fiorali generalmente situati sopra il pelo d’acqua. In vegetazione esposta a corrente idrica gli appartati fogliari rimangono del tutto sommersi. È un habitat caratteristico di corsi d’acqua ben illuminati di piccole dimensioni. Il fattore condizionante è la presenza di corsi d’acqua in movimento durante tutto il ciclo stagionale.
  • 4080, Boscaglie subartiche di Salix spp. Formazioni arbustive che occupano freschi versanti, lungamente innevati, essendo la disponibilità idrica un fattore determinante per il loro sviluppo. È costituito da salici di altezza inferiore a 2m. È un habitat estremamente localizzato e potenzialmente soggetto a scomparsa in seguito a disturbi naturali o/e antropici.

Secondo le direttive “Habitat”92/43/CEE e “Uccelli” 74/409/CEE, è stato redatto un piano di gestione. Il piano di gestione per i siti della rete Natura 2000 rappresenta, insieme alle misure di conservazione, lo strumento fondamentale per la tutela della biodiversità del singolo sito e dell’intera rete. Esso può essere definito anche come lo strumento di pianificazione del territorio che ha come obiettivo la salvaguardia della struttura, delle funzioni degli habitat e la conservazione a lungo termine della specie, tenendo in considerazione i fattori socio-economici che insistono in ambito locale. Tra gli obiettivi deve in primo luogo considerare la tutela o il ripristino di uno stato di conservazione favorevole per specie e habitat d’interesse comunitario, non trascurando i possibili effetti di miglioramento delle condizioni di vita delle genti che vivono e operano sul territorio.

Le Misure di Conservazione servono a garantire il mantenimento o, all'occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie d'interesse comunitario presenti all'interno dei siti che ne fanno parte. La Direttiva 92/43/CEE "Habitat" individua nelle Misure di conservazione lo strumento con cui si vanno a limitare o vietare le attività, le opere e gli interventi particolarmente critici per la conservazione della biodiversità, affinché possa essere evitato un significativo disturbo delle specie e il degrado degli habitat per cui i siti Natura 2000 sono stati designati. 

Il Piano di Gestione prevede anche delle azioni al fine di migliorare lo stato di conservazione e le condizioni generali di biodiversità del sito. Le azioni si caratterizzano e si differenziano in relazione alle modalità di attuazione, agli ambiti, all’incisività degli effetti, alla natura stessa dell’intervento.

Le azioni previste sono riconducibili alle seguenti tipologie:

  • GA= gestione attiva. Gli interventi di gestione attiva sono finalizzati a rimuovere o ridurre un fattore di disturbo ovvero a “orientare” una dinamica naturale.
  • RE= regolamentazione. Le regolamentazioni sono azioni di gestione i cui effetti sullo stato favorevole di conservazione degli habitat e delle specie, sono frutto di scelte programmatiche che suggeriscono o raccomandano comportamenti da adottare in determinate circostanze e luoghi.
  • IN= incentivazione. Le incentivazioni hanno lo scopo di sollecitare l’introduzione presso le popolazioni locali di pratiche, procedure o metodologie gestionali di varia natura che favoriscono il raggiungimento degli obbiettivi di conservazione.
  • MR= programma di monitoraggio e/o ricerca. I programmi di monitoraggio e/o ricerca hanno la finalità di misurare lo stato di conservazione di habitat e specie.
  • PD= programma didattico. I programmi didattici sono direttamente orientati alla diffusione di conoscenze e modelli di comportamenti sensibili che mirano alla tutela dei valori del sito.
  • Elenco delle azioni di GESTIONE ATTIVA
  • Azione GA 1: valorizzazione e incremento delle zone umide connesse alle attività di alpeggio per la conservazione degli habitat 3140 e 3150
  • Azione GA 2: conservazione, miglioramento qualitativo e incremento dell’habitat 6170 e degli habitat di prateria nel contesto di un equilibrio dinamico e relazionale con le formazioni forestali e arbustive.
  • Azione GA 3: diversificazione strutturale e gestione dinamica dell’habitat 4070 a favore della fauna selvatica con particolare riferimento al Gallo forcello
  • Azione GA 4: tutela e valorizzazione degli ambienti di torbiera (6410, 7110, 7140, 7150, 7230, 91D0) e dell’habitat 3260.
  • Azione GA 5: predisposizione di un Piano sperimentale di dettaglio delle attività di pascolo su alcuni comprensori di malga.
  • Azione GA 6: gestione del pascolo per la conservazione dell’habitat 6170 e della fitocenosi di prateria.
  • Azione GA 7: realizzazioni di aree sperimentali e dimostrative per azioni finalizzate alla conservazione degli habitat 9410, 91K e 9130.
  • Azione GA 8: miglioramenti ambientali per il Gallo forcello
  • Azione GA 9: selvicoltura naturalistica a favore del Gallo cedrone; Applicazione dei modelli culturali finalizzati alla riqualificazione degli habitat forestali per il Gallo cedrone.
  • Azione GA 10: realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale (SIT) dedicato alla gestione del SIC/ZPS.
  • Azione GA 11: mappature delle pozze per gli Anfibi.
  • Azione GA 12: individuazione precisa delle aree di presenza effettiva e potenziale di Salamandra atra aurorae al fine di individuare le aree a gestione forestale differenziata.
  • Azione GA 13: gestione forestale per i chirotteri.
  • Azione GA 14: azioni di conservazione per il Re di quaglie, mantenimento pascoli e prati-pascoli.
  • Azione GA 15: messa in sicurezza linee elettriche e cavi sospesi.
  • Azione GA 16: recupero tracciati per l’accesso a siti di interesse storico-testimoniale o paesaggistico.
  • Azione GA 17: recupero funzionale di strutture si malga quali elementi attivi per la gestione e manutenzione delle risorse naturali.
  • Azione GA 18: recupero e ristrutturazione di baiti quali strutture ed elementi funzionali alla gestione e manutenzione delle risorse naturali.

Elenco delle azioni di REGOLAMENTAZIONE

  • Azione  RE 1: selvicoltura a favore del Gallo cedrone, indicazioni per la pianificazione/programmazione di dettaglio di settore Piani di Riassetto Forestale.
  • Azione  RE 2: regolamentazione all’accesso alle cavità.
  • Azione  RE 3: regolamentazione per la ristrutturazione di edifici ospitanti colonie di Chirotteri.
  • Azione  RE 4: regolamentazioni per le attività forestali nelle aree di presenza certa della Salamandra atra aurorae.

Elenco delle azioni di INCENTIVAZIONE

  • Azione IN 1: incentivi per interventi di riqualificazione degli ecosistemi forestali e degli habitat forestali di interesse comunitario.
  • Azione IN 2: incentivazioni per l’adozione di razionali modalità di pascolo e di piani di pascolo.
  • Azioni IN 3: valorizzazione dei prodotti locali attraverso un marchio collettivo e progettazione protocollo di produzione agricola in ZPS e definizione certificato “Prodotto in ZPS”.
  • Azioni IN 4: ricettività sostenibile per un fruizione ecocompatibile.
  • Azione IN 5: incentivazione alla produzione di prodotti locali con marchio della “Rene Natura 2000 CM Altopiano dei 7 Comuni”.

Elenco delle azioni di MONITORAGGIO E RICERCA

  • Azione MR 1: redazione della carta fitosociologica del sito.
  • Azione MR 2: monitoraggio degli habitat, della vegetazione e della flora di interesse conservazionistico.
  • Azione MR 3: redazione di un piano della fruizione del sito per la valorizzazione e qualificazione delle attività legate alla fruizione agro-eco-turistica.
  • Azione MR 4: valutazione della presenza ed evoluzione attraverso monitoraggi specializzati di Salamandra atra aurorae.
  • Azione MR 5: censimento delle grotte idonee alla chirotterofauna.
  • Azione MR 6: monitoraggio specializzato dei chirotteri.
  • Azione MR 7: monitoraggio specializzato del popolamento di Invertebrati.
  • Azione MR 8: monitoraggio dei Galliformi.
  • Azione MR 9: monitoraggio specializzato dei Rapaci diurni.
  • Azione MR 10: monitoraggio specializzato dei Rapaci notturni e dei Picidi.
  • Azione MR 11: monitoraggio specializzato del Re di quaglie.
  • Azione MR 12: monitoraggio dell’avifauna del sito.

Elenco delle azioni di PROGRAMMA DIDATTICO

  • Azione PD 1: campagna di sensibilizzazione della popolazione sul valore naturalistico dell’Altopiano e in particolare su Salamandra atra aurorea.
  • Azione PD 2: divulgazione della Rete Natura 2000 attraverso la realizzazione di brochure, pannelli informativi, pagine eventi su siti internet delle attività previste o ammesse dal Piano di Gestione.
  • Azione PD 3: realizzazione di un vademecum per la fruizione consapevole dell’ambiente ZPS.
  • Azione PD 4: informazione e monitoraggio dello stato di avanzamento del Piano di Gestione con la comunità locale. 

 

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